Il 19 gennaio 2012 dopo circa 18 mesi di mancato confronto, è ripreso il negoziato per il rinnovo del CCNL per i dipendenti delle istituzioni socio sanitarie aderenti all’associazione UNEBA.
Come Organizzazioni Sindacali abbiamo avuto modo di spiegare in modo unitario alla controparte UNEBA che siamo pienamente consapevoli della situazione presente nel settore. Abbiamo però fatto presente che, nello scorso mese di dicembre 2011, nonostante le difficoltà presenti nel settore socio sanitario assistenziale e più in generale nel paese; nonostante la crisi; nonostante la riduzione delle rette, nonostante la riduzione della quantità di servizi richiesti dalla pubblica amministrazione, con conseguente riduzione dei fatturati delle istituzioni socio sanitarie e delle imprese, è stato possibile rinnovare il contratto con un altro importante soggetto presente nel settore quale la cooperazione sociale.
Abbiamo inoltre evidenziato che sulla base di tale positiva esperienza è giunto il momento di trovare delle opportune soluzioni anche per i lavoratori e le istituzioni dell’area UNEBA.
Pertanto sono stati sinteticamente richiamati i punti essenziali sui quali sarebbe possibile definire un ipotesi di accordo, sia per la parte normativa che per la parte economica:
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aggiornare il sistema di relazioni sindacali e le procedure di rinnovo del CCNL;
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Rafforzare la contrattazione di secondo livello, sia come materie, sia con l’introduzione dell’elemento di garanzia;
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Valorizzare adeguatamente le professionalità presenti nel settore;
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Istituire la Previdenza Complementare: questo è l’unico contratto che non ha ancora riconosciuto tale istituto ai lavoratori. Istituire l’Assistenza sanitaria Integrativa;
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Rivisitare alcune delle normative contrattuali ;
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Definire gli aumento salariali.
Su questi argomenti abbiamo chiesto di concordare un percorso chiaro e veloce.
La controparte UNEBA ci ha ribadito ed illustrato le difficoltà del settore a noi note e da noi condivise; ha posto l’accento sulla necessità di mettere mano ad alcune normative presenti nel contratto che a loro parere vanno adeguate alle nuove norme legislative e al termine del confronto, ci ha comunicato che è disponibile a definire per il triennio 2010/2012 la sola parte normativa, mentre non è disponibile a riconoscere per tale periodo l’incremento salariale.
Ciò comporterebbe, come proposto da loro, di saltare una intera stagione contrattuale.
Dopo molte nostre insistenze, motivazioni e disponibilità messe sul tavolo negoziale, la controparte UNEBA ha ribadito le proprie posizioni ed il rifiuto a trovare una soluzione economica e normativa per il triennio 2010/2012.
Accettare questa posizione vorrebbe dire caricare sulle spalle dei lavoratori, oltre al fardello dell’incremento delle tariffe pubbliche e della tassazione , oltre alle difficoltà occupazionali che si presentano all’interno del nucleo familiare, oltre all’incremento dei prezzi, anche l’annullamento dell’adeguamento della dinamica dei salari.
La somma di tutte queste operazioni diventa così inaccettabile ed iniqua.
Non essendo stato possibile ottenere al momento alcuna modificazione della posizione della controparte, abbiamo dichiarato che come organizzazioni sindacali procediamo ad una immediata dichiarazione dello stato di agitazione dei lavoratori occupati nelle istituzioni aderenti ad UNEBA e nei prossimi giorni indiremo assemblee retribuite in tutti i posti di lavoro per stigmatizzare questi comportamenti e illustrare la nostra contrarietà alle posizioni assunte dalla controparte.
Abbiamo dato comunque alla controparte il tempo della prossima settimana per decidere se è possibile riprendere il negoziato su posizioni più ragionevoli diversamente dovremo assumere le necessarie iniziative di lotta a sostegno della vertenza.
Invitiamo quindi tutte le nostre strutture ad organizzare già per la prossima settimana in tutti i luoghi di lavoro assemblee per informare, discutere e decidere su come affrontare il prosieguo della vertenza, dandone adeguata visibilità nei mezzi di informazione locali.
Vi invitiamo a volerci inviare copia delle convocazioni e degli ordini del giorno approvati dalle assemblee al fine di documentare anche la controparte sulle posizioni che i lavoratori esprimeranno.
Chiediamo il giusto, chiediamo il contratto, vogliamo equità.
Segretaria Nazionale FP CGIL
Cecilia Taranto
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