Cominciano le iniziative in difesa del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori UNEBA, con assemblee in tutti i luoghi di lavoro per dare dettagliate informazioni alle lavoratrici e ai lavoratori dello stato del confronto. Ricordiamo che la piattaforma unitaria era stata presentata nel Dicembre del 2009, ed era costruita nello stesso modello con cui avevamo costruito le altre del Comparto.
Quindi, in primo luogo:
– Sviluppo della contrattazione decentrata e introduzione di un Elemento economico di garanzia per le realtà in cui non si realizza contrattazione;
– Diverso sistema di classificazione del personale;
– Aumento l’attuale disponibilità di ore annue pro-capite per il diritto allo studio anche in funzione del raggiungimento dei crediti ECM;
– Adeguato aumento economico;
– Adesione a un Fondo di Previdenza Complementare;
ma anche:
– Diversa Durata (triennale) del contratto;
– Miglioramento del sistema delle relazioni sindacali e dei diritti sindacali;
– Attivazione di percorsi di bilateralità, e istituzione di una forma di Assistenza Sanitaria Integrativa;
– Rafforzare il tema della sicurezza sul lavoro;
– Aggiornamento della disciplina sull’orario di lavoro e delle ferie;
– Aggiornamento degli scatti di anzianità;
Uneba, fin dai primi incontri svolti nel 2010, ha teso a negare valore a questi contenuti proponendoci una “sua proposta” di modifica del testo contrattuale vigente.
Fino al luglio 2010 la discussione si è svolta, con grande fatica, nello sforzo di ottemperare alcune delle loro proposte di modifica (quelle più “neutre”) con le nostre richieste e con l’obiettivo di mantenere il contratto il più simile agli altri contratti del Comparto. In questo scenario abbiamo ridefinito i primi articoli.
La trattativa si è interrotta allorché dovevamo affrontare il Titolo della Classificazione del Personale, che, come sapete, ha sempre trovato grande resistenza da parte dell’Uneba, e che resta uno dei temi centrali di questo rinnovo, e su cui avevamo eleborato, insieme a CISL e UIL, alcune proposte nuove che potevano portarci a risultati positivi.
Al protrarsi di questa interruzione, insieme ai colleghi di CISL e UIL, abbiamo valutato che non fosse opportuno “forzare i tempi” e fosse preferibile concentrarsi sul rinnovo di contratti più “deboli”.
Abbiamo così sottoscritto il CCNL AGIDAE, e lavorato su quello della Cooperazione Sociale, su cui, però, i tempi si sono, come noto, molto allungati. Questa nostra “attenzione” nei confronti dell’UNEBA, non è servita, però, a far cambiare “approccio” alla loro delegazione nazionale che, nell’incontro del 19 gennaio, si è presentata come se nulla fosse accaduto, proponendoci di nuovo di leggere il contratto articolo per articolo per apportarvi le modifiche da loro richieste. Noi abbiamo risposto che non era più il tempo di fare schermaglie e che le conclusioni dei contratti già firmati indicavano con chiarezza quale può essere il percorso per arrivare a una conclusione per il contratto UNEBA.
Abbiamo quindi sollecitato una disponibilità a discutere della quantità economica con cui intendevano concludere il contratto.
A questo punto ci è stato detto che la cifra non c’è, a fronte delle difficoltà derivanti dalle politiche restrittive messe in campo dal Governo Berlusconi nelle politiche sociali e verso le Amministrazioni Locali. Solo dopo che abbiamo spiegato che non esistono rinnovi contrattuali senza aumenti ci è stato proposto un aumento di 2 (DUE) Euro.
È chiaro come il confronto non possa continuare in queste condizioni e diventi indispensabile far salire, da tutti i luoghi di lavoro, la forte protesta delle lavoratrici e dei lavoratori, per costringere la delegazione dell’UNEBA a tornare al tavolo della trattativa con altre posizioni.
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